Vecchia chiesa parrocchiale, ad oggi chiesa sussidiaria.
La prima chiesa nella zona di Montesignano si trovava nella frazione Mermi ed è citata in documenti del 1212 come parrocchia autonoma, con giurisdizione su Terpi e Montesignano; dal XV secolo estese la sua giurisdizione anche su Sant'Eusebio.
Questa chiesa, gravemente danneggiata da un movimento franoso, fu ricostruita XVIII secolo ma una nuova frana nel 1818 la fece parzialmente crollare (i suoi resti furono demoliti alcuni decenni dopo); il titolo parrocchiale fu allora trasferito all'Oratorio della Madonna del Carmine di Terpi, successivamente ingrandito e trasformato in chiesa parrocchiale, ed arricchito con arredi sacri e decorazioni provenienti da chiese genovesi soppresse.
La chiesa presenta una facciata composta da due registri, uno inferiore e l'altro superiore, divisi tra loro da una trabeazione in rilievo e ciascuno di essi tripartito da quattro lesene: nella porzione centrale inferiore è collocato l'ingresso rialzato di quattro gradini rispetto il piano di calpestio del sagrato, mentre in asse con l'ingresso e sopra di esso si apre una bucatura semicircolare.
Sopra la trabeazione centrale, composta da architrave, fregio e cornice con dentelli, si sviluppano le due lesene che incorniciano la parte centrale superiore e che sorreggono il frontone triangolare con timpano liscio. Le due porzioni laterali sono composte da due vele in muratura a profilo curvilineo.
All'interno la chiesa risulta costituita da un'aula unica con zona presbiteriale e abside semicircolare con sistema di chiusura orizzontale voltato e copertura a due falde inclinate.